TERAMO – E’ sempre più vicino il cambio al vertice dell’Ufficio speciale per la ricostruzione di Teramo. Il presidente vicario della Regione Abruzzo, nelle prossime ore dovrebbe indicare il nuovo direttore che andrà a prendere il posto di Marcello D’Alberto, l’ingegnere di Pineto nominato dall’ex governatore Luciano D’Alfonso nel febbraio 2017 per organizzare l’ufficio teramano che sovrintende alla ricostruzione nel cratere abruzzese del sisma 2016-2017. Questo nonostante la tenace opposizione, all’interno della maggioranza che governa la regione, del consigliere Luciano Monticelli: proprio nelle ultime ore lo stesso ex sindaco di Pineto ha perorato la causa di D’Alberto, chiedendone la proroga per altri due mesi, in attesa dell’insediamento del nuovo governo regionale. Una richiesta che contrasta con quella sottoscritta dalla maggioranza dei sindaci dei comuni del cratere che a più riprese hanno ritenuto di sottolineare, non solo nelle sedute dei comitati istituzionali, l’assoluta inefficienza organizzativa della macchina burocratica dell’Usr. Poche pratiche, pochi cantieri aperti, inerzia definita colpevole, senza ammettere attenuanti relative alla carenza di personale tecnico e amministrativo: con queste carte i primi cittadini chiedono la sostituzione del direttore, preoccupandosi nel contempo, e trovando sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente vicario D’Alfonso, di non indicare D’Alberto quale capro espiatorio di tutta la vicenda. Ma non c’è clima di insicurezza soltanto attorno alla designazione del nuovo direttore: a due giorni dalla scadenza, restano in bilico anche i rinnovi dei contratti del personale in servizio all’Ufficio speciale. Non ci sono soltanto questi, ma anche quelli a contratto degli uffici sisma dei diversi comuni del cratere. Nonostante le continue rassicurazioni, le ultime affidate alle parole del commissario straordinario alla ricostruzione Piero Farabollini. Il Commissario nel corso della sua recente visita a Teramo, nell’incontro con il sindaco Gianguido D’Alberto aveva annunciato che si procederà con la conferma del personale che lavora negli Uffici speciali della ricostruzione, e negli uffici sisma delle Province e dei Comuni: «Ci sono garanzie da parte del Governo – aveva detto alla presenza del sindaco – e stiamo valutando anche gli effetti del Decreto Dignità perché molti dei ruoli oggi operativi vedono imminente la scadenza dei due anni previsti». Ma al momento, le vicissitudini relative all’approvazione della manovra del governo sta dirottando le attenzioni altrove. E il tempo sta per scadere.
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